Tutte le mamme durante la gravidanza hanno necessità di una "dieta in gravidanza" adeguata, per introdurre i macro ma in particolare anche i micro nutrienti corretti che consentano uno sviluppo sano ed adeguato del bambino che si porta in grembo e consentano allo stesso tempo alla mamma di non andare sovrappeso o sottopeso calcolando anche il peso ideale da mantenere.
Questa problematica è anche maggiormente sentita dalle mamme che seguono diete vegane o diete vegetariane che abbisognano di una dieta in gravidanza adeguata ed esser consigliate per evitare di incorrere in possibili carenze nutrizionali al feto.
Un quesito che poi molte donne si pongono quando iniziano una gravidanza è come non ingrassare in gravidanza? La domanda più corretta da porsi dovrebbe essere: "quanti chili è corretto ingrassare in gravidanza per non essere in sovrappeso?" Dato per certo che ovviamente durante la gravidanza si aumenta di peso.
La donna durante la gravidanza va incontro ad alcune naturali modificazioni fisiche. Dal punto di vista nutrizionale la dieta in gravidanza cambia in quanto aumentano le richieste caloriche sia le esigenze di vitamine e minerali. Infatti in gravidanza vi è un aumento di peso,in particolare dal secondo trimestre in poi di circa 7kg per la crescita del feto, della placenta, del liquido amniotico e del volume dell’utero, di 1kg per l’espansione del volume del sangue,di circa 1kg per la ritenzione idrica dei tessuti e di circa 3-4kg di grasso corporeo specie dopo la 30 settimana. In una donna di media altezza (165cm), l’aumento di peso fisiologico dovrebbe essere di circa 9-12kg al termine della gravidanza. Al fine di intraprendere un’appropriata alimentazione in gravidanza bisognerebbe tener conto della percentuale di massa grassa che per convenzione viene suddivisa in 4 gruppi:
19,5-24% peso normale
24,1-29,9 % sovrappeso od obesità di 1° grado
30-40% obesità di 2° grado
> 40% obesità di 3° grado
Quindi a seconda della massa grassa del paziente sarà necessario adottare una alimentazione in gravidanza ad hoc per quella determinata persona, che possa consentire di mantenere il normopeso o di rientrare dal sovrappeso al normopeso con gradualità , senza provocare scompensi alla mamma e al feto ed introducendo comunque tutti gli oligoelementi e vitamine necessarie.
E’ bene precisare che non esiste una alimentazione in gravidanza con uno schema dietetico obbligato per la donna in normopeso.
Cosa mangiare in gravidanza e cosa non mangiare in gravidanza: per tutte donne normopeso l’alimentazione “in Zona”, mediterranea, quella vegetariana e vegana possono essere validamente e serenamente adottate avendo attenzione ad alcuni principi generali, che potrebbero poi andare bene per chiunque voglia alimentarsi in maniera salutare, come:
scegliere alimenti freschi e non conservati,
consumare preferibilmente cereali integrali e non raffinati,
limitare le proteine animali che dovrebbero provenire prevalentemente da pesce e carni bianche , privilegiando le proteine vegetali come legumi (fagioli, lenticchie, ceci, piselli e fave) e la frutta oleosa (mandorle, noci, nocciole, anacardi..),
assumere frutta e verdure fresche sia crude che cotte, ma con prevalenza alle crude,
ridurre gli alimenti con grassi animali,
ridurre o meglio eliminare del tutto gli alimenti confezionati con oli vegetali saturi aggiunti (olio di palma e palmisto, colza, cocco) controllando le etichette degli alimenti, a favore dell’olio d’oliva (magari extravergine), olio di girasole, di semi vari,
per il condimento usare l’olio extravergine d’oliva a crudo,
eliminare il più possibile tutti quei cibi contenenti additivi, conservanti, coloranti, privilegiando quegli alimenti prodotti con metodi biologici e lavorati con sistemi naturali,
utilizzare sale marino integrale al posto del raffinato.
Cosa non mangiare in gravidanza: le donne con metabolismo lento ed in sovrappeso dovrebbero limitare gli alimenti ad alto contenuto di purine, cioè quelle sostanze organiche azotate il cui catabolita (prodotto di scarto) principale è l’acido urico, che può indurre una iperuricemia, cioè un eccesso di acido urico nel sangue con conseguente condizione artritica, come la gotta o comunque fenomeni gottosi, che vuol dire gravi episodi infiammatori a livello delle articolazioni con dolore e rossore e cioè carne rossa, acciughe, cozze, sardine, aringhe, fegato, cervella, birra. In casi già conclamati di episodi gottosi andrebbero evitati anche quei cibi a contenuto medio di purine come ad esempio (non è un elenco completo) il pollame, il pesce, crostacei, salumi ed insaccati , i cereali integrali, gli asparagi, barbabietole rosse, cavolfiore, cavoli di Bruxelles, ravanelli, spinaci, sedano, verze, piselli, ecc.
La cosa migliore, specialmente se siamo o tendiamo al sovrappeso, è rivolgersi con fiducia ad una nutrizionista per impostare una alimentazione salutare, corretta, bilanciata e completa
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